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La torre di Babele

Genesi 11:1-9

Tanto tempo fa, dopo il grande diluvio, tutte le persone parlavano la stessa lingua e vivevano insieme. Un giorno, decisero di costruire qualcosa di davvero speciale: una torre altissima, così alta da arrivare fino al cielo! Tutti lavoravano sodo e dicevano: “Costruiamo una torre così alta che tutti ci ammireranno e ci ricorderanno per sempre!”

Costruivano e costruivano, e la torre diventava sempre più alta, quasi toccava le nuvole. Ma Dio osservava tutto dall’alto e non era contento di quello che stava succedendo. Vedeva che le persone erano diventate orgogliose e pensavano solo a quanto fossero brave, dimenticando di ringraziarlo e di vivere con umiltà.

Così, Dio decise di fare qualcosa di molto speciale per fermare la torre. Un giorno, mentre lavoravano, le persone cominciarono a parlare lingue diverse! Non si capivano più! Alcuni dicevano “passami i mattoni,” altri dicevano “dov’è il secchio?” ma nessuno riusciva più a capire gli altri.

“Cosa stai dicendo?” chiedevano, confusi. Gli amici che prima parlavano tra loro ora non si capivano più. Era un gran caos! Senza potersi capire, dovettero smettere di costruire la torre e andarono ciascuno in una direzione diversa, sparpagliandosi per il mondo.

Da quel giorno, il luogo si chiamò “Babele,” che significa confusione, perché Dio aveva confuso il loro linguaggio. E la torre non fu mai finita.

Questa storia ci insegna che dobbiamo essere umili e ricordare che tutto ciò che abbiamo è un dono di Dio. Quando siamo troppo orgogliosi e pensiamo solo a noi stessi, ci allontaniamo dagli altri e da Lui.